Una superficie d’acqua limpida e trasparente è quella in cui si specchia Ofelia, anima pura e malinconica. L’acqua è nel suo destino, l’accompagna da sempre, e le amplifica le emozioni, cassa di risonanza lievissima.
Ofelia è figlia di Polonio, astuto consigliere del Re di Danimarca; suo fratello maggiore, Laerte, l’ha sempre protetta e ben consigliata; ma gli occhi di lei splendono, di luce viva, solo per il principe Amleto.
La vita della giovane Ofelia sarà costellata da abbandoni e il suo fragile equilibrio crolla, il cuore le si spezza, frantumandosi come i vetri nelle campane della differenziata, la mente vacilla, l’acqua si increspa, si intorbida ….
La volontà, piccolo sasso indurito sul fondo dell’anima, vince.
Ad ogni personaggio un elemento: il solido Laerte resta con i piedi per terra; Ofelia liquida e sfuggevole, per sempre nel suo elemento; e tra le nuvole, il dubbioso Amleto, ancora si arrovella con parole piene d’aria.
con Laura Mancini, Alessandro Tagliapietra Orciani, Gabriele Toppi, Alberto Piastrellini, Serena Cappuccini, Olga Verolini, Federica Marinozzi, Francesca Albanella, Paola Sergiacomi, Francesco Piacenza, Matteo Andreolini, Luca Giacconi, Peppe Iuliano, Cristiano Naspi
regia Caterina Grisanti, Antonella Ponziano
dietro le quinte Mauro Baleani, Andrea Rotelli, Serena Cappuccini, Valter Pierangeli
repliche:
01/09/2015 - ore 21.15 - Festival Adriatico Mediterraneo - Ancona
03/07/2015 - ore 21.30 - Corte del Castello - Falconara Alta (AN)
09/04/2015 - ore 21.15 - Teatro Valle - Chiaravalle (AN)
16/11/2014 - ore 17.30 - Teatro Panettone - Ancona
15/11/2014 - ore 21.00 - Teatro Panettone - Ancona
02/07/2014 - ore 21.30 - Chiostro S.Francesco - Ostra Vetere (AN)
17/05/2014 - ore 21.00 - Teatro Panettone - Ancona
note di regia:
Lo spettacolo nasce dall'idea di collegare il personaggio e il mito di Ofelia all'elemento dell'acqua.
La fragile fanciulla shakespeariana si sente attratta dall'acqua, fino ad integrarsi con essa. Così come Amleto si esprime nella verticalità dell'arte aerea dei tessuti, come a rincorrere pensieri, parole, dubbi.
Tutto lo spettacolo viene rappresentato in uno spazio vuoto, connotato da pochi simboli: i tronchi, le ampolle, l'altalena, il trapezio, il tessuto, il fondale 'acquatico'.
La storia non è narrata, ma ciò che avviene sul palco è solo il risvolto delle emozioni e dei sentimenti, delle relazioni e degli abbandoni che i personaggi provano: i fatti sono già successi.
Il testo integra parti tratte dalla tragedia di Shakespeare con brani di Pavese, Neruda, Merini, Masters ed altre suggestioni, sostenuti da una scelta musicale di grande impatto emotivo.
In scena 14 attori/performers che utilizzano diversi codici comunicativi.