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MADE IN MARCHE: ANTIGONE

Sabato 15 Febbraio 2020 – ore 21:00


“ANTIGONE

regia Luigi Moretti
con il Centro Teatrale Senigalliese


BIGLIETTI:

INTERO 10 €
RIDOTTO (Studenti, Soci, Over65, MarcheTeatroCard Oro) 6 €

Al fine di dare l’opportunità ad un pubblico sempre più ampio di poter partecipare a tale evento, il Gruppo teatrale Recremisi promuove l’iniziativa “6 di ritorno”: acquistando un biglietto intero, lo spettatore potrà tornare a Teatro per uno qualunque degli spettacoli successivi della rassegna al costo di un biglietto ridotto, ‍da acquistare ESCLUSIVAMENTE presso la biglietteria del Teatro il giorno dello spettacolo.

I biglietti saranno disponibili il giorno dello spettacolo a partire dalle ore 20:00 presso la cassa del Teatro.

Prevendita: Biglietteria di Via della Loggia – 60121 Ancona
tel. 071.52525 | e-mail biglietteria@teatrodellemuse.org

orario di apertura
dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 13.30
giovedì e venerdì dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 16.30 alle 19.30
lunedì e domenica chiuso

 

Adattamento del testo di Sofocle in chiave contemporanea a cura di Luigi Moretti ed Adriano Ferri. Antigone prende vita in primo luogo dall’esigenza di recuperare il ruolo sociale e collettivo dell’atto teatrale quale momento di condivisione, riflessione, incontro tra esseri umani e scambio all’interno della comunità, come accadeva anticamente in Grecia. In secondo luogo, dal desiderio di interrogarsi sulla giustizia e sul senso dell’etica nella società attuale, in un periodo storico in cui il potere è sempre più arroccato nelle sue posizioni e la cittadinanza chiede cambiamento, apertura, giustizia. Il testo classico vive di intense interpolazioni contemporanee che accendono i riflettori su alcune piaghe del presente come la violenza sulle donne, il tema delle migrazioni, il modello Riace e le morti di stato.

NOTE DI REGIA
Una rilettura scarna ed essenziale, in cui il linguaggio della tragedia di Sofocle, pur nel rispetto di una parola alta, è alleggerito al fine di una più agile comprensione. Un adattamento drammaturgico che, nel risultato finale, si mantiene fedele alla struttura narrativa originale ma che ha previsto uno smontaggio delle scene e una successiva ricostruzione con l’inserimento dei nuovi testi di Adriano Ferri: finestre che si aprono sulla contemporaneità e toccano tematiche importanti per trasmettere un significato rinnovato: violenza sulla donne, immigrazione e modello Riace, corruzione, omertà e mafia, eutanasia assistita, abuso di potere e morti di Stato.

Le ragioni e la potenza dello Stato in opposizione alle ragioni del cuore, una lotta eterna tra ribellione e potere tirannico: è questa la grande forza politica del testo di Sofocle, ancora terribilmente attuale dopo secoli. Il conflitto tra Antigone e Creonte interroga le nostre coscienze con una domanda che vibra come un coltello nella piaga dell’attualità: se la legge dello Stato e la legge dell’umanità vanno in conflitto, da che parte stare? Non c’è ragione, non c’è torto. Questo è il dilemma che deve sollecitarci a una riflessione profonda.

Creonte rappresenta sì la disumanità del potere monocratico ma anche tutte le paure e le fragilità del sovrano non illuminato, incapace di prevedere le conseguenze delle sue azioni e che solo dopo il compimento dei fatti tragici, quando ormai sarà troppo tardi, ammetterà il suo stato di inabilità.

Antigone è da sempre considerata il simbolo della lotta contro il potere, della ribellione solitaria contro il dominio ingiusto di un tiranno e del suo decreto che non rispetta la legge divina, ma non solo: si ribella anche alle convenzioni sociali del suo tempo che vedevano la donna sottomessa, come sempre, alla volontà dell’uomo. Il suo è un percorso coraggioso, fermo e determinato, non c’è spazio per altro. Contrariamente a quello di sua sorella Ismene che in un primo momento non accetta alleanze per disobbedire alla legge, fedele al suo ruolo di donna allineata alle convenzioni e successivamente intenzionata a incolparsi come complice al cospetto di Creonte. C’è un’evoluzione in Ismene, al punto di vestire lei, simbolicamente, i panni di Antigone, una sorta di passaggio del testimone, a riscatto personale e di tutte le donne.

Antigone è anche una tragedia familiare. Creonte, padre despota e insensibile in contrasto con suo figlio Emone, futuro sposo di Antigone, fragile e non preoccupato di mostrare i suoi sentimenti; padre e figlio non si comprendono, parlano lingue diverse. Sullo sfondo la regina Euridice, madre e moglie senza voce. I suoi silenzi, le sue sospensioni, il suo vagare per la scena come ombra muta, dilatano il tempo e segnano il senso del tragico.

Il Corifeo sostituisce completamente il coro, commenta e interagisce con tutti i personaggi e accorpa altri ruoli fondamentali allo sviluppo delle azioni. Ne è nato un personaggio del tutto nuovo, presenza ambigua ma con una sua coscienza precisa.

La musica dal vivo, note dolenti e aspre delle percussioni dal vivo di Simone Bellezze, in scena come nella tragedia antica, accompagna la narrazione e ne rafforza il senso.

Luigi Moretti


Mappa non disponibile

Data / Ora
Date(s) - 15/02/2020
21:00

Luogo
Teatro Sperimentale - Ancona

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